Sottoporsi ad una valutazione neuropsicologica può essere utile quando ci si accorge che le normali attività mentali quotidiane sono diventate difficoltose, la memoria è diminuita, prestare attenzione a lungo o pianificare le cose da fare diventa sempre più difficile…
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La valutazione neuropsicologica permette un intervento riabilitativo personalizzato
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COS'E' LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA
La
valutazione neuropsicologica consiste nell’esame dei deficit a carico
delle funzioni cognitive (memoria, linguaggio, attenzione, ragionamento,
percezione, abilità visuo-spaziali, calcolo, capacità di pianificazione) e delle possibili implicazioni di tipo
psicologico, affettivo e di personalità conseguenti a danni cerebrali causati
da varie patologie.
Quali sono le patologie più diffuse che meritano un’indagine approfondita tramite valutazione neuropsicologica?
Tali patologie, ognuna con caratteristiche specifiche, sono accomunate dal fatto che tra i vari sintomi, si possono presentare:
DISTURBI COGNITIVI: difficoltà di memoria, di ragionamento, concentrazione e attenzione, di linguaggio, di abilità visuo-spaziali, di calcolo, di pianificazione.
DISTURBI EMOTIVI E COMPORTAMENTALI: ansia, depressione, anomalie comportamentali quali aggressività, “cambi di personalità”, dispercezioni visive.
Quali sono le patologie più diffuse che meritano un’indagine approfondita tramite valutazione neuropsicologica?
- Demenze (Alzheimer, demenza vascolare, corea di Hungtington, Paralisi Sopranucleare Progressiva, mild cognitive impairment)
- Ictus
- Emorragie cerebrali
- Malattia di Parkinson e parkinsonismi
- Sclerosi Multipla
- Trauma Cranio Encefalico
- Neoplasie o tumori cerebrali
- Problematiche post-infarto
- Anossie
Tali patologie, ognuna con caratteristiche specifiche, sono accomunate dal fatto che tra i vari sintomi, si possono presentare:
DISTURBI COGNITIVI: difficoltà di memoria, di ragionamento, concentrazione e attenzione, di linguaggio, di abilità visuo-spaziali, di calcolo, di pianificazione.
DISTURBI EMOTIVI E COMPORTAMENTALI: ansia, depressione, anomalie comportamentali quali aggressività, “cambi di personalità”, dispercezioni visive.
COME SI SVOLGE LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA
La valutazione neuropsicologica si articola principalmente in tre momenti:
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- somministrazione dei test cognitivi di valutazione del funzionamento mentale. Si tratta di appositi strumenti standardizzati tramite i quali è possibile comparare la prestazione del paziente con quella di un campione di controllo di pari età e scolarità.
- una restituzione conclusiva sulla valutazione, che avviene tramite un colloquio e con la stesura di una relazione che evidenzia le aree deficitarie e traccia un profilo cognitivo-comportamentale.
A COSA SERVE LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA
La valutazione neuropsicologica permette di valutare il grado di efficienza mentale o l’eventuale deterioramento cognitivo,
in termini di funzioni cognitive compromesse e risparmiate, conseguente a
malattie neurologiche e/o post-traumatiche, contribuendo alla formulazione della
diagnosi, anche quando gli strumenti neuroradiologici (TAC, Risonanza
Magnetica) non rilevino anomalie.
In taluni casi, la valutazione neuropsicologica permette di realizzare una diagnosi differenziale, ovvero di discriminare l’origine dei disturbi cognitivi. Per esempio, i problemi cognitivi del paziente sono di origine neurologica o dovuti a un quadro di depressione?
L’esame neuropsicologico è utile inoltre in tutti quei casi medico–legali in cui risulti importante la determinazione del grado di funzionamento cognitivo ed efficienza mentale.
La valutazione neuropsicologica è inoltre fondamentale per fornire indicazioni relative alla gestione quotidiana del paziente e all’assistenza. Aiuta a rispondere a domande quali: Il paziente è capace di vivere autonomamente? È in grado di guidare l’auto? Potrà riprendere il lavoro? Può gestire autonomamente le proprie finanze?
Infine, la valutazione neuropsicologica è indispensabile per poter progettare un intervento riabilitativo: lo scopo della valutazione cognitiva è infatti quello di individuare le funzioni cognitive danneggiate e quelle integre, ed è proprio in base ai risultati della valutazione neuropsicologica che viene progettata la riabilitazione cognitiva.
In taluni casi, la valutazione neuropsicologica permette di realizzare una diagnosi differenziale, ovvero di discriminare l’origine dei disturbi cognitivi. Per esempio, i problemi cognitivi del paziente sono di origine neurologica o dovuti a un quadro di depressione?
L’esame neuropsicologico è utile inoltre in tutti quei casi medico–legali in cui risulti importante la determinazione del grado di funzionamento cognitivo ed efficienza mentale.
La valutazione neuropsicologica è inoltre fondamentale per fornire indicazioni relative alla gestione quotidiana del paziente e all’assistenza. Aiuta a rispondere a domande quali: Il paziente è capace di vivere autonomamente? È in grado di guidare l’auto? Potrà riprendere il lavoro? Può gestire autonomamente le proprie finanze?
Infine, la valutazione neuropsicologica è indispensabile per poter progettare un intervento riabilitativo: lo scopo della valutazione cognitiva è infatti quello di individuare le funzioni cognitive danneggiate e quelle integre, ed è proprio in base ai risultati della valutazione neuropsicologica che viene progettata la riabilitazione cognitiva.
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